Alimenti poveri di potassio, quali sono e perché sceglierli

Il ruolo del potassio all’interno del nostro corpo

Il potassio è uno dei sali minerali più importanti all’interno del nostro organismo perché è alla base della regolazione e del mantenimento dell’equilibrio idrosalino e di carica tra l’interno e l’esterno delle membrane cellulari.

Nel caso in cui vi sia un regolare e corretto funzionamento da parte dei reni, le concentrazioni di potassio vengono conservate all’interno di un intervallo di sicurezza. Se, però, insorgono delle patologie renali, come per esempio nelle fasi finali dell’insufficienza renale cronica, questi organi non sono in grado di svolgere la loro fondamentale funzione di mantenimento e regolazione delle concentrazioni saline, per cui diventa fondamentale intervenire con un’alimentazione idonea.

Nello specifico, in tutti questi casi diventerà obbligatorio rispettare una dieta ipopotassica, cioè sarà consigliato applicare dei piani alimentari in cui la quantità di potassio apportata dai diversi alimenti sia inferiore a quella tipica di un individuo adulto sano.
Un errore troppo spesso commesso è quello di sottovalutare queste patologie.

È infatti completamente sbagliato pensare che solo nel momento in cui la problematica diventa seria si deve intervenire con un cambiamento della propria dieta quotidiana. In realtà, le evidenze scientifiche hanno dimostrato che seguire una dieta povera di potassio può attivamente contribuire ad evitare che le problematiche renali già in corso possano progressivamente peggiorare.

È quindi sufficiente seguire una serie di semplici e piccoli accorgimenti come per esempio scegliere alcuni alimenti piuttosto che altri o utilizzare delle particolari tecniche di cottura per ridurre notevolmente gli introiti di potassi con l’alimentazione. Se magari all’inizio fare tutto ciò può essere difficile o noioso, con il tempo diventerà completamente naturale.

Quali sono gli alimenti a basso contenuto di potassio?

  • Frutta: mirtilli, mele, melograno, fragole, pere, arancia.
  • Verdura: cetrioli, cipolla, asparagi, peperoni, melanzane, fave, piselli freschi.
  • Latticini: ricotta di capra, yogurt, scamorza, caciotta di capra.
  • Cereali: riso, pane bianco, pasta, orzo, cous cous.

Come cucinare gli alimenti per ridurre il quantitativo di potassio introdotto con l’alimentazione
dieta ipopotassicha

Nel caso in cui si soffra di particolari patologie renali che riducono la normale funzionalità di questo organo nel processo di regolazione degli equilibri salini e, in primo luogo, del potassio, non è sufficiente scegliere gli ingredienti dei propri piatti tra una determinata lista perché anche le modalità con cui questi vengono preparati possono influire notevolmente sul risultato finale.

Il potassio è un sale e, per questo motivo, è solubile in acqua quindi per ridurre la quantità di tale elemento all’interno dei cibi che mangiamo è sufficiente aumentare il loro tempo di bollitura. Così facendo, infatti, si incrementa la quantità che viene ceduta dal prodotto alimentare all’acqua di cottura che, naturalmente, dovrà essere eliminata e non ingerita.

Meglio ancora, poi, se si effettua una doppia bollitura. Si tratta di una tecnica di cottura molto semplice in cui si fa bollire l’alimento (ad esempio la verdura) in acqua e, arrivati a metà del tempo di preparazione previsto, si elimina l’acqua e la si sostituisce con della nuova per ultimare la preparazione.

Se la bollitura, singola o doppia, quindi, sono ideali per ridurre l’apporto di potassio, altre tipologie di preparazione come la cottura al forno, la griglia o la frittura, sono invece sconsigliate perché, non essendoci un mezzo umido, il sale non viene disciolto e dilavato.

Al contrario con queste metodologie di cottura l’acqua dell’alimento evapora e, addirittura, nel piatto pronto la concentrazione di potassio risulta addirittura maggiore che nella materia prima di partenza.

Quali sono gli alimenti che contengono un’elevata quantità di potassio

Gli alimenti che contengono una maggiore quantità di potassio e che, quindi, dovrebbero essere eliminati o quantomeno ridotti all’interno di una dieta ipopotassica sono molti.

Frutta con Potassio

Primi fra tutti alcuni frutti come ad esempio la banana (tutti sappiamo che gli atleti mangiano molto spesso questo cibo per evitare i crampi a seguito di elevata sudorazione da sforzo fisico intenso), il melone, il kiwi e i ribes.

Verdura con Potassio

Come per la verdura, vale la regola di prediligere la frutta bollita rispetto a quella fresca (certamente quando possibile) eliminando l’acqua di cottura.

Tra le verdure e gli ortaggi si dovrebbero, invece, eliminare le crucifere (broccoli e cavoli), finocchi, funghi, carciofi, indivia, spinaci, coste ed erbette. Anche aglio e prezzemolo sono da ridurre nelle preparazioni e nelle diverse ricette.

Oltre alle frequenze, si devono considerare le quantità: 100 g per porzione di frutta e verdura e 50 grammi di insalata.
Anche la carne deve essere controllata e limitata: una sola volta al giorno (o pranzo o cena) e non più di 4 o 5 volte la settimana (le proteine, infatti, devono essere fornite anche da uova, latticini e legumi).

Dalla dieta devono essere completamente eliminati tutti gli insaccati che contengono nella ricetta nitriti e nitrati di potassio per favorire la stagionatura.

Quali alimenti, invece, possono essere inseriti all’interno delle diete ipopotassiche

Gli alimenti che possono essere inseriti all’interno di un piano alimentare con ridotto apporto di potassio sono fortunatamente molti. Tra la frutta, bisogna prediligere mele e pere (meglio se entrambe bollite), arance, fragole, melograno e mirtilli.

Verdure senza potassio

Alcune verdure consigliate sono gli asparagi, la cipolla, i cetrioli, i peperoni e le melanzane.

Tra le fonti vegetali di proteine si possono assumere fave e piselli, ma freschi (quelli in scatola contengono sali aggiunti perciò dovrebbero essere sempre sciacquati con abbondante acqua prima di essere consumati).

Latticini senza potassio

I latticini migliori senza potassio sono quelli di capra, anche se hanno un gusto molto forte e particolare, non apprezzato da tutti.

Per quanto riguarda i cereali, non vi sono particolari restrizioni, mentre tra le carni si dovrebbero prediligere quelle di pollo, agnello e vitello.
Infine i pesci: polpo, stoccafisso, vongole e calamari contengono quantità di potassio minori.

Per condire si dovrebbe preferire l’olio extra vergine di oliva al burro (se quest’ultimo è richiesto in alcune ricette, è bene scegliere quello senza sali aggiunti).
Non vi sono particolari problematiche neppure con succhi di frutta e marmellate.

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