Perchè i gatti fanno le fusa e come le fanno

Le fusa del gatto sono quel brontolio così caratteristico che chiunque abbia avuto a che fare con un gatto conosce. Alcuni gatti le emettono più di frequente, mentre altri le utilizzano raramente.

Spesso vengono associate ad una dimostrazione di affetto nei confronti nel padrone, soprattutto quando accompagnate da altri comportamenti considerati caratteristici di un sentimento di fiducia come lo strofinarsi contro il padrone o toccarlo decisamente ma dolcemente con la testa. Vedremo tuttavia che non è propriamente così.

Ma cosa significa esattamente per il gatto emettere questi suoni? E come fa a farli?

Perchè i gatti fanno le fusa: spiegazione anatomica

I gatti si distinguono dagli altri felini (con l’eccezione di quelli appartenenti al genere dei Acinonyx come il ghepardo) proprio per la loro capacità di fare le fusa, accompagnata dall’incapacità di ruggire.

Ciò è dovuto alla composizione anatomica del primo tratto dell’apparato respiratorio.

Nei gatti, infatti, l’apparato ioideo (ovvero la base scheletrica che sostiene lingua, tratto vocale superiore e laringe) è ossificato, mentre negli altri felini è elastico, consentendo un emissione d’aria più massiccia che corrisponde al ruggito.

Le fusa nello specifico sono dovute alla vibrazione delle corde vocali cosiddette “false” (o meglio, pieghe vestibolari), poste appena superiormente alle corde vocali “vere” (o pieghe vocali).

La ritmicità delle fuse è invece dovuta alla contrazione regolare dei muscoli laringei, che causano la caratteristica interruzione tra un “brontolio” e l’altro.

Un’ulteriore particolarità delle fusa del gatto domestico, rispetto a quelle emesse da cuccioli di altre sottofamiglie dei felini, è essere suoni gutturali doppi, ovvero vengono emessi sia durante l’insiprazione che durante l’espirazione.

Nei cuccioli dei grandi felini, invece, non si parla di fusa vere e proprie poiché hanno durata e intensità differenti, essendo emesse solamente durante l’espirazione.

Ma cosa significano le fusa?

Sono decenni ormai che si cerca di rispondere a questa domanda.

La risposta non è immediata poiché le fusa sono state osservate sia in situazioni di serenità e tranquillità che i situazioni di stress per il gatto, o addirittura in gatti moribondi.

Si pensa perciò che possano essere utilizzate come un generico segnale di “Vieni vicino a me” o “Ho bisogno di te”, utilizzabile sia in un momento di sofferenza che di richiesta di attenzioni.

In quest’ottica si può parlare delle fusa come di un ottimo strumento manipolatorio da parte di questi felini domestici, ben in linea con il loro carattere.

Se infatti in natura fare le fusa può essere utile, come per i cuccioli che richiamano la madre o durante l’allattamento le confermano che tutto sta procedendo esattamente come dovrebbe, nell’ambiente domestico non dovrebbe esserci una vera e propria necessità di usarle, se non appunto quella di ricevere attenzione, carezze e magari anche qualche snack.

Perciò non si possono considerare le fusa come un vero e proprio indicatore umorale del gatto, vista la grande varietà di situazioni diametralmente opposte in cui possono essere utilizzate.

Come ha dimostrato l’etologo esperto in gatti John Bradshaw, infatti, vengono usate anche da gatti affamati o in stati ansiosi.

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Un’altra ipotesi curiosa sul loro uso

E’ stato osservato in alcuni studi che la particolare bassa frequenza delle fusa, ovvero 25-50 Hz, possa avere effetti benefici sull’anabolismo delle ossa, cioè possa aiutare addirittura la riparazione delle ossa!

Non è un’ipotesi universalmente accettata, e dovranno essere condotti altri studi, ma è senza dubbio molto affascinante.

In generale quindi possiamo solo essere sicuri che quando un gatto fa le fusa accanto a noi ci vuole vicini a lui e questo, considerata la natura indipendente e spesso un po’ asociale del gatto, può farci sentire piuttosto lusingati.

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