Mangiare piccante fa bene o fa male?

Gli amanti del peperoncino attribuiscono a quest’ultimo tutta una serie di svariate qualità e proprietà terapeutiche di ogni genere, arrivando a sostenere che il cibo piccante abbia addirittura il potere d’allungare la vita.

Trasportata da Cristoforo Colombo a seguito del suo viaggio nelle Americhe, arrivata in Spagna si è aggiudicata fin da subito un posto sicuro sulle tavole di tutti; in particolar modo, la sua diffusione si è amplificata in Africa, Centro e Sud-America e Sud-Est asiatico.

Mangiare peperoncino fa bene o fa male?

In natura, esistono all’incirca 3000 varietà di peperoncino. In Italia, la specie di peperoncino maggiormente coltivata e diffusa è il peperoncino rosso, appartenente alla famiglia delle Solanacee.

I peperoncini si differenziano tra di loro per quanto riguarda il gusto (variano da peperoncini più dolci a quello maggiormente piccanti) ed il grado di piccantezza.

Quest’ultima caratteristica, che contraddistingue questa spezia da tutte le altre, è dovuta alla presenza al suo interno della capsaicina: un alcaloide che risulta essere presente in tutti i peperoncini, ma in quantità e concentrazioni variabili a seconda delle diverse specie.

Il grado di piccantezza di un peperoncino viene misurato tramite un’apposita scala di valutazione, la sala di Scoville. Tra le specie di peperoncino più piccanti, vi possiamo ritrovare l’habanero.

Peperoncino proprietà e valori nutrizionali

I peperoncini risultano poveri in termini di calorie, sono all’incirca 30Kcal ogni 100g, e sono costituiti principalmente di acquacarotenoidicapsaicina e vitamine.

Tra tutte le vitamine di cui si compone il peperoncino, quella maggiormente presente è la vitamina C: ha una concentrazione tale da risultare equivalente alla copertura del 30% dell’interno fabbisogno giornaliero di un uomo adulto.

Il peperoncino è inoltre ricco di polifenoli, grazie ai quali è portatore di grandi proprietà antiossidanti.

Come detto precedentemente, i peperoncini rappresentano un’eccellente fonte di vitamine importanti per la salute dell’individuo.

  • Vitamina C: dona al peperoncino la sua caratteristica proprietà antiossidante, fondamentale per il sistema immunitario. Inoltre, la vitamina C risulta essere molto importante per la sintesi di collagene, oltre ad avere un ruolo centrale nell’assimilazione del ferro dai globuli rossi;
  • Vitamina A: è la chiave del corretto funzionamento del sistema visivo. È importante, inoltre, per il mantenimento dell’epitelio intestinale ed il funzionamento del sistema immunitario e riproduttivo;
  • Vitamina E: insieme alla vitamina C, è un altro antiossidante importante e collabora per garantire il mantenimento dell’integrità delle cellule presenti nel corpo umano.

Il peperoncino, oltre alle vitamine appena elencate, è composto anche da un’elevata quantità di carotenoidi, una componente che conferisce ad esso la tipica colorazione e risultano essere molto importanti per la protezione da vaste patologie.

Peperoncino capsaicina

Infine, la capsaicina, pur essendo la responsabile della piccantezza, ha anche la caratteristica di donare spiccate proprietà analgesiche ed antinfiammatorie al peperoncino.

Generalmente, i peperoncini secchi risultano essere maggiormente piccanti rispetto a quelli freschi, poiché contengono una maggior concentrazione di capsaicina.
Ma anche la maturazione del frutto determina la caratteristica picantezza: con l’aumentare della maturità del frutto, aumenta la concentrazione e la potenza della piccantezza stessa.

Peperoncino Benefici

benefici del peperoncino risultano essere innumerevoli. La sua assunzione viene spesso consigliata in caso di bisogno di purificazione del sangue. Generalmente, viene utilizzato anche nella gestione di dolore acuto e cronico, infiammazioneobesità o patologie oncologiche.

Il suo impiego nella gestione del dolore è garantito dalla capsaicina, grazie alla quale è considerato un antidolorifico naturale. L’utilizzo di frutti e delle foglie di peperoncino vengono impiegate, in particolar modo in America e Asia, per alleviare i dolori derivanti da mestruazioni dolorosemal di denti e dolori muscolari e/o articolari.

Inoltre, alcuni sudi hanno dimostrato che il peperoncino risulta utile anche per il trattamento di pazienti obesi e nel controllo del peso: l’assunzione di quest’ultimo comporterebbe, infatti, una riduzione significativa del grasso addominale. Inoltre, si ridurrebbero anche i livelli ematici di colesterolotrigliceridi e glucosio (per tale motivazione, risulta particolarmente indicato anche in persone affette da diabete mellito di tipo 2).

La capsaicina ha anche un potente effetto preventivo, grazie al quale si pensa che il peperoncino svolga un notevole effetto anti-tumorale per alcune delle patologie oncologiche maggiormente diffuse tra la popolazione.

Infine, il consumo di cibi piccanti risulta correlato ad un relativo minor rischio di incorrere in ischemie cerebralicardiache ed è inoltre in grado d’agire positivamente sulla pressione sanguigna, abbassandola nei pazienti ipertesi.

Peperoncino controindicazioni

In linea generale, i cibi piccanti risultano essere molto salutari per l’individuo, in quanto portatori di notevoli effetti benefici.
Tuttavia, essendo comunque un cibo irritante per le pareti dello stomaco nei soggetti più suscettibili, dovrebbe essere controindicato in quei soggetti portatori di patologie specifiche a carico del sistema gastrointestinale o allergie a questo determinato alimento.

In particolar modo, l’assunzione di questo prodotto deve essere ridotto o eliminato da coloro che soffrono di ulcere a carico del tratto gastrointestinale, gastroenteriti e cistiti, poiché il peperoncino potrebbe agire aggravando il quadro patologico già compromesso.

Inoltre, in donne in stato di gravidanza o che stanno allattando, nonché nei bambini con età inferiore a 12 anni, andrebbe completamente eliminato, poiché soprattutto questi ultimi presentano un apparato digerente più delicato, essendo ancora nel pieno della fase di crescita e sviluppo.

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