Da un po’ di tempo sta dilagando la dieta vegana, ossia privarsi di carne e di pesce, ma anche di prodotti derivanti dagli animali. Per esempio, latte di origine animale, yogurt, burro, uova, ma anche il miele, non possono essere utilizzati in cucina se si sposa la causa vegan. Un vegano può mangiare frutta e verdura, bere latte e derivati di origine vegetale e bandire ogni prodotto derivante direttamente da animali e dal loro sfruttamento.
Chi è completamente votato al veganesimo non utilizza nessun derivato animale neanche per i vestiti e per l’igiene. Quindi, niente scarpe o cinture di cuoio, niente seta e lana, niente rimedi della nonna che prevedono i prodotti “incriminati”.
Da un po’ di tempo sta dilagando la dieta vegana, ossia privarsi di carne e di pesce, ma anche di prodotti derivanti dagli animali. Per esempio, latte di origine animale, yogurt, burro, uova, ma anche il miele, non possono essere utilizzati in cucina se si sposa la causa vegan. Un vegano può mangiare frutta e verdura, bere latte e derivati di origine vegetale e bandire ogni prodotto derivante direttamente da animali e dal loro sfruttamento.
Chi è completamente votato al veganesimo non utilizza nessun derivato animale neanche per i vestiti e per l’igiene. Quindi, niente scarpe o cinture di cuoio, niente seta e lana, niente rimedi della nonna che prevedono i prodotti “incriminati”.
Il guaio è che trovare prodotti di bellezza e d’igiene a poco e totalmente cruelty free è una impresa titanica.
Se, per l’igiene personale, ci si può arrangiare utilizzando sapone di Marsiglia o sapone che riportano nell’incipit sodium palmate o sodium cocoate, invece che sodium tollowate, prodotto di origine animale.
Ma si possono rendere i rimedi della nonna cruelty free? La risposta è sì, e basta solo trovare i giusti sostituti.
Latte di origine animale: non importa che sia di capra, vaccino o di pecora, ma il atte animale è bandito. Ottimi sostituti sono i vari tipi di latte vegetale, ossia latte di soia, di mandorle e di riso, ma il migliore per la cosmesi è il latte di cocco. Se il latte di mandorle, di riso e di cocco si possono fare in casa, per quanto riguarda il latte di soia si consiglia di comprarlo: ormai è in vendita anche nei discount e comunque bisogna scegliere quello non aromatizzato, il quale costa pure meno.
Miele. Sicuramente un ingrediente utile per i capelli e per la pelle, poiché la nutre e la rende morbida immediatamente. L’alternativa vegetale è lo sciroppo di agave, che usato nelle stesse quantità rende i rimedi della nonna cruelty free. Inoltre, questo ingrediente vegetale è anche antibatterico, utile per chi ha problemi di pelle impura.
Yogurt. Come il latte, viene usato molto per maschere, impacchi e scrub. Esiste lo yogurt di soia, ma si consiglia di prenderlo biologico e soprattutto al naturale (bianco, senza aggiunte di frutta o altro). Questo perché è più facile che si amalgami con gli altri ingredienti e per debellare ogni rischio di possibili allergie e irritazioni.
Uova. Certamente l’ingrediente più difficile da sostituire, sia in cucina che per quanto riguarda i rimedi della nonna cruelty free. E’ un ingrediente a se stante, usato moltissimo per i capelli, ma anche per far passare le ustioni da esposizione al sole, o ancora per nutrire e riparare la pelle rovinata.
Se in cucina si può sostituire, per quanto riguarda i dolci, con frutti specifici, per i rimedi della nonna cruelty free bisogna giocare d’astuzia. La cosa migliore è procurarsi della farina di ceci, almeno 3 cucchiai, e mescolarli a 200 ml di acqua.
Il problema principale è che il composto acquisisce un odore troppo forte, quasi sgradevole, ma si può rimediare aggiungendoci oli essenziali. Ottimo per la pelle quello di rosa mosqueta, ma si possono seguire i propri gusti e sceglierli a proprio piacimento, magari facendo delle combinazioni e creando, con poche gocce la propria fragranza personale.
