Trichomonas vaginalis sintomi, cause e rimedi

Il Trichomonas vaginalis, o Tricomoniasi, è una malattia infettiva sessualmente trasmissibile che interessa l’apparato genito-urinario femminile ma può essere trasmesso anche agli uomini. Attualmente rappresenta la malattia sessualmente trasmissibile più diffusa tra la popolazione giovanile femminile.

Trichomonas vaginalis cause e sintomi

La Tricomoniasi insorge a causa di un organismo parassitario unicellulare eucariote che aggredisce la vagina, l’uretra e la prostata, inibendo la secrezione di acido lattico.

Ciò provoca un notevole innalzamento del PH dell’ambiente in cui si sviluppa il batterio e, di conseguenza, favorisce il proliferare di altri parassiti.

L’effetto dell’azione di questo elemento protozoico è una forte irritazione sulla mucosa vaginale e negli organi genitali maschili.

I sintomi più comuni sono: prurito intimo, bruciori e perdite vaginali di colore giallo-verde, difficoltà durante la minzione, dolori pelvici e/o vaginali, eritema vulvo-vaginale, cervicite, uretrite e infiammazione della prostata (negli uomini).

La sintomatologia negli uomini infetti dalla malattia può scomparire in alcune settimane, tuttavia l’assenza di sintomi non comporta l’abbattimento del rischio ci contagio ai partner.

Non di rado il Trichomonas vaginalis si presenta in forma asintomatica, mentre nei casi più gravi può condurre alla sterilità. Il proliferare del parassita può altresì aumentare notevolmente il rischio di contrarre l’HIV in caso di rapporti sessuali con soggetti sieropositivi.

Sono inoltre stati osservati casi di Tricomoniasi in pazienti in stati precancerosi.

Se contratta da una donna durante la gravidanza, la malattia può essere trasmessa al feto che, una volta nato, presenterà un’infezione ai polmoni o alla vagina.

Talvolta può determinare una rottura precoce delle membrane e, di conseguenza, un parto anticipato.

Trichomonas vaginalis diffusione e contagio della malattia

La Trichomoniasi vaginale è un’infezione diffusa in tutte le aree del pianeta in percentuale quasi uguale tra la popolazione maschile e quella femminile. Si stima che essa colpisca circa cinque milioni di persone sessualmente attive all’anno, soprattutto le giovani donne.

Le donne esposte al rischio di contrarre la malattia sono generalmente quelle in età fertile ovvero successivamente alla sviluppo degli estrogeni, dunque non sono sensibili al Trichomonas vaginalis le adolescenti prima del menarca e le donne in menopausa.

L’incidenza dell’infezione è sensibilmente più alta nelle prostitute (dal 47 a 73%).

Il contagio della malattia avviene direttamente dal soggetto portatore dell’infezione al soggetto sano attraverso la trasmissione del protozoo flagellato durante il rapporto sessuale, anche se non si esclude la possibilità di contagio attraverso il contatto con oggetti infetti come, ad esempio, lenzuola, indumenti, strumenti medicali non sterilizzati, servizi igienici.

Trichomonas vaginalis rimedi, cura e prevenzione

La diagnosi della malattia del Trichomonas vaginalis avviene mediante una visita ginecologica o andrologica e un successivo esame di un campione di fluido vaginale o uretrale.

La terapia comunemente adottata per la cura della malattia è la somministrazione una tantum di metronidazolo per via orale, anche durante la gravidanza.

Si tratta di un farmaco antibiotico particolarmente efficace nella cura di infezioni causate da batteri anaerobi e protozoi.

Per prevenire l’insorgenza e il contagio della Tricomoniasi occorre osservare le comuni regole della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili:

  • uso corretto e regolare del preservativo (meglio se di lattice o di poliuretano),
  • astenersi dai rapporti occasionali,
  • evitare di avere rapporti sessuali se si sospetta di aver contratto la malattia,
  • sottoporsi a controlli ginecologici o andrologici regolari.
  • Bisogna inoltre ricordare che la prima manifestazione della malattia non genera resistenza al Trichomonas vaginalis, bensì rappresenta un segnale di sensibilità al batterio, dunque dovrebbe indurre a sviluppare maggiore attenzione e propensione alla protezione.

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