Linfociti bassi cause, sintomi e cosa fare

I linfociti sono delle cellule del sangue appartenenti al gruppo dei globuli bianchi. Essi si rivelano dunque, fondamentali per il nostro sistema immunitario in quanto lo proteggono da eventuali attacchi da germi e batteri.

Ma cosa succede quando ritirando le nostre analisi del sangue, il numero di linfociti risulta basso? Quali sono le conseguenze della linfopenia, quadno e soprattutto cosa si può fare al riguardo? Scopriamolo immediatamente con questo utile post.

Linfociti bassi cosa significa

Come è stato illustrato precedentemente, i linfociti sono elle cellule facenti parte del gruppo dei leucociti o globuli bianchi.

Essi sono prodotti nel midollo osseo ma sono presenti in grandi quantità nei tessuti linfatici, in particolar modo nei linfonodi, nella milza e nel timo dove hanno il compito di agire qualora si riscontrasse la presenza di batteri e germi all’interno dell’organismo.


Queste cellule si dividono in tre gruppi, ovvero:

  • Linfociti T: hanno il compito di contrastare i patogeni intracellulari, come batteri specifici e virus. Hanno la capacità di sopravvivere per mesi o addirittura anni;
  • Linfociti B: a differenza dei linfociti T, questi vivono mediamente pochi giorni e hanno la capacità di riconoscere un determinato nemico;
  • Linfociti NK (Natural Killer): il loro compito è piuttosto complesso in quanto hanno l’abilità di indurre la cellula bersaglio al suicidio.

Quando i linfociti sono bassi dunque, si parla di linfopenia o linfocitopenia. Questo vuol dire in altri termini che il corpo  non è capace di combattere un’ eventuale infezione.

Linfociti bassi Cause

Si parla di linfopenia o linfocitopenia quando il numero di linfociti presenti nel sangue è inferiore a 1000-1500 unità per microlitro negli adulti, mentre nei bambini è inferiore a 2500 unità per microlitro.

Quando i linfociti sono bassi è chiaro che le probabilità di ammalarsi aumentano rapidamente, pertanto il corpo è esposto maggiormente all’attacco di infezioni.

Le cause che possiamo annoverare possono essere diverse:

  • Patologie autoimmuni come il lupus erimatoso sistemico, sclerosi multipla, ipertiroidismo;
  • AIDS;
  • Trattamenti con steroidi, antiepilettici, antidepressivi, immunosoppressori;
  • Insufficienza cardiaca congestizia;
  • Linfoma di Hodgking;
  • Trattamenti di chemioterapia o radioterapia;
  • Anemia aplastica;
  • Stress;
  • Insufficienza renale;
  • Setticemia;
  • Carenze di vitamine e minerali;
  • Uso di droghe;
  • Abuso di alcool;
  • La presenza di tumori e malattie del sangue causano un’alterazione dei valori

Linfociti bassi cosa fare?

Spesso quando il numero di linfociti presenti nell’organismo è basso non si manifesta alcun sintomo evidente. Nella maggior parte dei casi, la linfopenia viene rilevata durante le analisi per altre patologie in corso.


Se la linfocitopenia è lieve senza una causa sottostante, allora in tal caso non occorrerà sottoporsi ad alcun trattamento specifico poichè con il trascorrere del tempo la suddetta condizione potrebbe migliorare da sola.

Se l’organismo ha difficoltà nel combattere le infezioni occorrerà eseguire un trattamento specifico, ma in certi casi è necessario attivare altresì una terapia di copertura anche a seguito della guarigione.

Se la linfopenia è provocata da patologie gravi, ad oggi i ricercatori stanno stanno sperimentando nuovi studi per aumentare i linfociti.

-> Leggi cosa fare in caso di linfociti troppo alti

Linfociti bassi rimedi naturali e cosa mangiare

Se la suddetta condizione è di lieve entità, si possono adottare degli utili accorgimenti, del tipo:

  • Prestare attenzione all‘igiene nelle mani in quanto il rischio di contrarre un’infezione è elevata. Per ridurre al minimo rischio un’eventuale infezione lavarsi le mani con un sapone antibatterico e acqua calda per 15-30 secondi diverse volte al giorno e ogniqualvolta si deve preparare il pranzo o la cena;
  • In caso di carenze di vitamine o sali minerali è possibile integrare la vitamina B12 e l’acido folico. L’organismo ha bisogno di queste due vitamine per aumentare il numero di globuli bianchi;
  • Evitare l’assunzione di carne cruda, pesce, uova, cibo ammuffito, latte, miele, frutta non lavata.

Uncaria Tormentosa

L’Uncaria tormentosa potrebbe rappresentare un buon coadiuvante per rafforzare il sistema immunitario, ma prima di assumerla consultare il proprio medico di fiducia. Questa pianta vanta diverse proprietà: antinfiammatorie, immunostimolanti e antidolorifiche.

Alcuni studi hanno messo in evidenza come tale pianta possa in soli tre giorni potenziare l’attività dei linfociti NK e in circa tre settimane i linfociti del gruppo T. Come è stato illustrato in precedenza, quest’ultimi hanno l’abilità di riconoscere la cellula bersaglio per poi distruggerla.

La sua assunzione è pari a 100-500 mg al giorno, da suddividerla in due somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti.

Astragalo

L’Astragalo, come già visto, è un’altra erba utilizzata fin dai tempi antichi dai cinesi per potenziare le difese immunitarie.

Assunta regolarmente ogni giorno aumenta l’immunità e al contempo stesso previene le infezioni.

Una recente ricerca eseguita qualche tempo fa ha dimostrato che la sua assunzione ha migliorato la funzione dei linfociti del gruppo T nei pazienti colpiti da tumore. Ma sono stati intravisti anche dei notevoli aumenti di globuli bianchi in soli due settimane dal suo impiego.

Questo rimedio è disponibile in capsule o compresse, ma anche qui vige la stessa cosa detta poc’anzi, ovvero prima di assumere tale rimedio per aumentare il numero dei linfociti, si consiglia di contattare il proprio medico di fiducia.

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