Il sushi in gravidanza si può mangiare o no?

Mangiare il sushi in gravidanza fa male? Si può? La risposta, come puoi immaginare, non è netta e ora ti spieghiamo il perché.

Il periodo della gravidanza è per eccellenza quello in cui una donna deve tenere d’occhio la sua alimentazione e noi di Vitaminanews diamo grande attenzione allalimentazione in gravidanza. Le sostanze nutritive che la mamma assume sono le stesse che andranno a nutrire il bimbo durante tutti i 9 mesi e avere delle regole è importante per evitare malattie a entrambi.

Ci sono degli alimenti chiaramente sconsigliati dai medici, uno tra tutti l’alcool, ma anche formaggi molli non pastorizzati, fegato, paté, uova crude o poco cotte. Tuttavia, ci sono diverse zone grigie in cui da un lato non si vieta nulla, mentre dall’altro c’è bisogno di qualche attenzione.

Ecco, il sushi è in una di queste zone grigie. Popolare da qualche anno ormai, siamo abituati a mangiarne spesso, ma raramente ci interroghiamo davvero su come è fatto e su quali sono i rischi che porta con sé.

Ti consoliamo fin da subito: non ti aspettano 9 mesi di astinenza totale dai ristoranti giapponesi, non ti preoccupare. Però, andarci ogni settimana potrebbe non essere il massimo per te e per il tuo bambino.

In questo articolo scopriremo a cosa dobbiamo stare attente e vedremo a quali condizioni effettivamente possiamo mangiare del sushi in gravidanza. Cominciamo.

Sushi in gravidanza: i rischi e le regole

Il problema principale del sushi è il pesce. Essendo crudo (come altri cibi come il prosciutto crudo) è probabile che, se non viene trattato come si deve, possa farsi portatore di alcuni microrganismi e parassiti. Alcuni nomi? Escherichia Coli (salmonella e listeria) e Anisakis (anisakidosi).

Il primo, seppur raro, provoca sintomi molto severi e, in alcuni casi, anche la morte. Il secondo, invece, si manifesta con dolori addominali, diarrea, nausea e vomito, ma non è letale. In entrambi i casi, malattie fastidiose e dannose per il feto.

Come evitare questi rischi? La regola principale è assicurarsi che il pesce abbia seguito il processo di abbattimento e che sia dunque stato conservato a -20°C per almeno 24 ore prima di essere servito. Questa procedura è obbligatoria per legge e serve a eliminare qualsiasi parassita, ma purtroppo non si può mai dare nulla per scontato.
si può mangiare il sushi in gravidanza

La prima normativa che descrive questo processo risale al 12 maggio 1992, quando in Italia di sushi ce n’erano ancora pochissimi. Fin da allora si scriveva di congelare a non più di -20°C per 24 ore, ma la direttiva si limitava solo a determinate categorie di pesce. Qualche anno più tardi, il regolamento europeo 853/2004 e il decreto del 17 luglio 2013 del Ministero della Salute stabilirono che invece tutte le specie ittiche destinate a essere consumate crude o marinate andavano abbattute.

In più, viene aggiunto anche un comma riguardo al consumo domestico: 96 ore a -18°C è il tempo consigliato per evitare qualsiasi rischio.

Ora che conosciamo le regole, che cosa possiamo fare noi? Se andiamo al ristorante, dobbiamo semplicemente chiedere e informarci, mentre se compriamo del sushi dal supermercato possiamo andare sul sicuro: i prodotti venduti lì seguono per forza di cose tutte le regole di produzione e conservazione necessarie a farci stare tranquille.

Al sushi, però, non c’è solo pesce crudo. Se vogliamo mangiare asiatico, un buon compromesso sarebbe optare per la sezione griglia o per i piatti caldi. Così facendo, evitiamo ogni rischio e ci godiamo anche i sapori di cui sentiamo la mancanza.

Quale pesce si può mangiare in gravidanza? Scoprilo qui nel prossimo articolo

Dunque, sushi in gravidanza sì o no?

Come abbiamo anticipato, potremmo dire “sì, ma con le giuste precauzioni”.

Il passaggio fondamentale è assicurarsi su come è stato congelato il pesce crudo. Se scegliamo di fare il sushi in casa, dobbiamo comunque tenere in freezer il tutto per almeno 4 giorni prima di prepararlo. Pena, il rischio di contrarre malattie dannose sia per la mamma che per il bimbo.

Se ci troviamo al ristorante, non dobbiamo aver paura di fare domande, anche con un po’ di sfrontatezza: d’altronde, ne va della tua salute. Se puoi, preferisci i piatti caldi e cucinati per evitare ogni rischio e, al massimo, cerca di ridurre all’essenziale il consumo di crudo.

La soluzione più prudente è decidere di comprare del sushi già pronto al supermercato: la grande distribuzione è garanzia di qualità e di rispetto di tutte le norme e, quindi, possiamo stare tranquille.

In generale, però, il consiglio è quello di limitare il consumo di pesci grassi durante la gravidanza. Tonno e salmone, ad esempio, sono da mangiare in piccole quantità.

L’Agoi, Associazione ostetrici e ginecologi, allarga il cerchio, includendo tra gli alimenti crudi sconsigliati anche carne, cozze e verdura non lavata.

Insomma, sushi sì, ma con moderazione e soprattutto molta attenzione a come è stata conservata la materia prima. Una piccola accortezza che fa una grande differenza.

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