Sindrome di Raynaud diagnosi e trattamento

Sindrome di Raynaud di cosa si tratta, come si manifesta, diagnosi, sintomi, come trattare la malattia

Cosa è la Sindrome di Raynaud

La sindrome, detta anche fenomeno, di Raynaud, è una malattia che provoca forti spasmi dei vasi sanguigni periferici in situazioni di freddo o stress emotivi, con conseguente riduzione del flusso sanguigno arterioso alle aree che sono coinvolte, in particolare gli arti superiori e inferiori, che sono più esposti (soprattutto le dita delle mani e dei piedi).

Il fenomeno può talvolta colpire altre aree esposte, come i lobi delle orecchie, il naso e altre parti del corpo, e svanisce se lo stimolo viene rimosso, o la parte viene riscaldata immediatamente.
Fortunatamente, i sintomi della sindrome sembrano migliorare con l’età.

La denominazione della sindrome deriva da Maurice Raynaud, medico francese che la diagnosticò e la descrisse per primo nel 1862, osservando che le dita di alcune persone esposte a un forte abbassamento della temperatura, subivano un’ischemia
transitoria, causata, secondo la sua opinione, da una risposta esagerata del sistema nervoso centrale al mutamento termico.

Sappiamo molto bene, oggi, che la Sindrome di Raynaud è una regolazione errata dell’attività dei vasi termoregolatori della cute, e dei piccoli vasi periferici degli arti. Il lavoro integrato delle cellule muscolari lisce, delle terminazioni nervose e dell’endotelio, che è il rivestimento interno dei vasi sanguigni, determina il giusto equilibrio fra la vasocostrizione e la vasodilatazione.

La sindrome di Raynaud di tipo primitivo e secondario

La sindrome di Raynaud di tipo primitivo, che rappresenta oltre l’80% dei casi, non è associata ad alcun problema di salute, e si manifesta in genere entro i 30 anni; vi è spesso una familiarità accertata da parte di un parente di primo grado.

Gli attacchi si manifestano a entrambi gli arti, simmetricamente, e sono di entità media: non provocano infatti ulcerazioni e necrosi dei tessuti.
Le cause della sindrome di tipo primitivo, possono essere dovute a traumi subiti agli arti, a sindrome del tunnel carpale, e a sostanze come caffeina, nicotina, cocaina e farmaci Beta-bloccanti.

La sindrome di Raynaud di tipo secondario, invece, presenta sintomi più evidenti e gravi, e le sue cause sembrano essere collegate a patologie già esistenti, come ad esempio malattie del tessuto connettivo, malattie ematologiche, autoimmuni, neurologiche, neoplastiche, reumatiche e polmonari.

Ricerche scientifiche hanno dimostrato che le donne sono più colpite degli uomini dalla sindrome di Raynaud, soprattutto dalla pubertà ai 40 anni; negli uomini il fenomeno può presentarsi in età più avanzata.

Diagnosi della sindrome di Raynaud

La diagnosi della sindrome di Raynaud è clinica: il medico può partire dalla raccolta dei dati anamnestici, e dall’osservazione obiettiva del paziente, per diagnosticare il disturbo. Possono seguire visite più accurate presso altri specialisti, per confermare la diagnosi e lo stato di salute, in base ai sintomi presentati.

Le analisi ematiche di rilievo, per una diagnosi approfondita, comprendono la misurazione della proteina C Reattiva e della velocità di eritrosedimentazione, oltre alla ricerca degli eventuali anticorpi.

Sono utilizzate anche le rilevazioni strumentali, come la capillaroscopia, che indaga sulle eventuali alterazioni dei capillari. Il medico specialista può, infatti, osservare se i capillari appaiono ordinati, come nel caso della sindrome di tipo primitivo, oppure disordinati e con forme anomale, come nel tipo secondario.

Sintomi della sindrome di Raynaud

Il principale sintomo della sindrome di Raynaud è la sensazione di bruciore, di formicolio e di dolore, con un evidente arrossamento della parte. Il fenomeno si sviluppa in tre fasi principali: la fase ischemica, la fase cianotica e la fase eritematosa:

  1. nella fase ischemica (detta anche sincopale), la pelle assume un colorito pallido, ed è meno sensibile;
  2. nella fase cianotica (detta anche asfissia locale), la colorazione della pelle diventa bluastra, e si comincia a percepire formicolio e dolore;
  3. nella fase eritematosa (detta anche vasodilatatoria), la pelle si arrossa e si percepisce una forte sensazione di calore, misto a dolore. Da questo momento il flusso sanguigno comincia a normalizzarsi.

I vasospasmi possono avere una durata che varia da pochi minuti a diverse ore (ma la maggior parte dei casi si risolve nel giro di 15 minuti), e sembra siano scatenati da un’eccessiva risposta alfa2-adrenergica, di cui non è ancora ben noto il meccanismo d’azione.

Il fenomeno di tipo secondario presenta episodi che possono danneggiare, a lungo termine, le arteriole e i tessuti delle parti esposte, provocando infezioni alle dita o, in casi estremi, eventi ischemici e ulcere digitali, fino alla gangrena.
In alcuni casi, ai sintomi principali, si possono accompagnare anche ipertensione polmonare ed emicrania.

Come trattare la sindrome di Raynaud?

La primissima terapia da applicare è l’evitamento di tutte quelle situazioni in cui si rischia uno sbalzo termico notevole, come l’esposizione prolungata al freddo; nel caso sia già avvenuta, è consigliabile riscaldare immediatamente la parte.
Da evitare anche, naturalmente, il fumo e tutte le altre sostanze che fungono da vasocostrittori.

Una volta diagnosticata la sindrome, e analizzato se è di tipo primitivo o secondario, il trattamento suggerito è quello con farmaci vasodilatatori periferici, che rilassano e dilatano i vasi, come i prostanoidi; solo nei casi più gravi vengono utilizzati dei calcio antagonisti, come ad esempio la nitroglicerina e la prazosina.

Le prostaglandine, per via endovenosa, sono potenti vasodilatatori che hanno mostrato un effetto positivo sui pazienti.
Anche i bloccanti dei canali del calcio vengono utilizzati per trattare il disturbo, poichè sembrano essere in grado di ridurre gli attacchi.
Analgesici e antibiotici possono essere utilizzati all’occorrenza.

Un supporto psicologico, coadiuvato eventualmente da antidepressivi, può essere utile in caso di stress emotivo: i ricaptatori di serotonina (che ha un effetto vasodilatatore) sembrerebbero i farmaci di maggiore efficacia in casi del genere.

Nel caso in cui il trattamento farmaceutico risultasse inefficace, è possibile optare per la rimozione chirurgica dei nervi simpatici e dei tessuti che restringono i vasi.
L’intervento chirurgico, denominato simpacectomia, ha però, purtroppo, un’efficacia di soli due anni.

IN CONCLUSIONE

La sindrome di Raynaud è un disturbo che si può curare, seguendo con attenzione le indicazioni del medico che l’ha diagnosticata.
Molto importante è, però, prevenirla, evitando i fattori scatenanti, e cercando di migliorare la circolazione sanguigna; è molto utile, ad esempio, svolgere esercizi di attività fisica ogni giorno, rilassarsi con esercizi di respirazione, e seguire un’alimentazione equilibrata.

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