Vi sono diverse tipologie di pensioni erogate dall’INPS, che variano in base al soggetto a cui questa è destinata, e dunque in base a diversi requisiti.
Vediamo quali sono i principali tipi di pensione che possono essere erogati sul territorio Italiano:
- Pensione quota 100: erogata, su domanda, ai lavoratori che fra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 soddisfano alcuni requisiti fondamentali previsti dalla legge;
- Pensione di vecchiaia ed anticipata: La pensione anticipata e la pensione di vecchiaia sono prestazioni economiche erogate, a domanda, ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)
- Pensione opzione donna: si tratta di una forma sperimentale, che favorisce le lavoratrici femminili;
Oltre queste forme pensionistiche, troviamo i fondi pensione, che però sono differenti dalle pensioni erogate dall’INPS.
Inoltre, per i cittadini italiani in particolari situazioni economiche, c’è una particolare forma pensionistica che si chiama pensione sociale.
Innanzitutto capiamo di cosa stiamo parlando, cioè della pensione sociale, o meglio, dell’assegno sociale.
Questo è un sussidio che spetta, per legge, ai cittadini che hanno particolari problemi ed esigenze economiche, a partire dal 67° anno di età.
Una precisazione, non va confusa la pensione sociale con la pensione di cittadinanza, quest’ultima infatti viene rilasciata in base a specifiche condizioni, non solo di tipo economico, come per l’appunto per la pensione sociale.
Hanno diritto alla ricezione della pensione sociale i cittadini Italiani, di età superiore a 67 anni, con un reddito pari a 0 o di modesta entità. Bisogna essere residenti in italia, inoltre, da almeno 10 anni.
L’importo della pensione sociale varia in funzione del reddito personale e di quello del coniuge, e della condizione d’invalidità dell’interessato.
Come per tutti i trattamenti erogati dall’Inps, annualmente la pensione sociale è incrementata in base alla perequazione, e cioè la rivalutazione dei trattamenti per l’inflazione.
Occorre specificare che la pensione sociale non è compatibile con le altre pensioni dirette, e non è soggetta a trattamento fiscale.
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La richiesta per ottenere il sussidio deve essere eseguita per via telematica se si possiede il pin dispositivo INPS, altrimenti tramite Caf o un altro intermediario autorizzato.
Occorre specificare che si tratta di un trattamento provvisorio, annualmente l’INPS effettuerà dei controlli per verificare che chi ha ricevuto l’assegno debba continuare a riceverlo oppure, non soddisfando più i requisiti imposti, debba cessare la prestazione.
L’assegno sociale può essere erogato in forma intera oppure ridotta, vediamo quando:
Viene erogato in forma INTERA quando il cittadino, non coniugato, non ha alcun reddito, e se coniugato questo non raggiunge la soglia limite fissata dalla legge; viene erogato in forma RIDOTTA se il soggetto non coniugato ha un reddito inferiore all’importo della pensione, sotto cioè ai 5824,91 annui, se coniugato invece viene erogato in forma ridotta se il reddito è inferiore al doppio dell’ammontare annuo dell’assegno.
Dunque riassumendo questo importante sussidio a favore dei cittadini è accertato, ed erogato, in base al reddito annuo per chi non coniugato, mentre in base al cumulo dei redditi annui in caso di cittadini coniugi.
Si deve, infine, considerare alcuni redditi al fine del calcolo del reddito: redditi irpef, esenti, rendite vitalizie, pensioni erogate all’estero, sussidi alimentari.
Non vengono considerati, al fine del calcolo, invece: reddito della casa di abitazione, TFR, arretrati di lavoro prestato all’estero.
