La farina bianca 00 fa male?

Nella nostra alimentazione l’uso (e l’abuso) di pane e pasta è all’ordine del giorno. Questo sicuramente è dato dal fatto che, a livello di tradizioni culinarie, la nostra tavola (mediterranea) ha sempre previsto questi alimenti.

Vanno, però, fatte delle considerazioni che sono molto importanti per la nostra salute. Il pane e la pasta che comunemente mangiamo sono fatti con la farina bianca. Questo tipo di farina, a differenza di quella che veniva consumata in passato, è estremamente dannosa per il nostro organismo e, in particolare, per il nostro intestino.

Quindi la farina bianca fa male? Questa affermazione è superficiale, entriamo in merito alla questione spiegando come mai bisognerebbe ridurre o eliminare questi prodotti che, ovviamente, dobbiamo sostituire con altri per garantirci il giusto fabbisogno di carboidrati.

Se la farina bianca fa male, quale farina non fa male? Scopriamolo in questo articolo.

Processi industriali e trattamenti per ottenere la Farina bianca

Gli effetti dei processi industriali che vengono eseguiti sulle materie prime – in questo caso la farina, ma parlando più in generale questo discorso può essere esteso a tutti i prodotti raffinati – non sono sicuramente da trascurare: oltre che essere dannoso per l’utilizzo di sostanze chimiche, il processo di raffinazione che serve a sbiancare la farina la rende un alimento “morto”.

Questo perché, essendo eliminata la parte esterna del seme del grano, la crusca, vengono eliminate parti fondamentali di questo alimento, ovvero le fibre e le vitamine del gruppo B.

Inoltre, venendo tolto il germe (la parte interna al chicco), rinunciamo a tutte quelle componenti nutritive (vitamine e sali minerali) contenute proprio in questa parte. Per cui chi dice che il grano fa bene, rispondiamo che del grano nella farina che assumiamo non c’è rimasto nulla, se non l’amido.

Proprio per questo motivo dobbiamo prediligere farine integrali che contengono tutte le parti utili all’organismo e al suo buon funzionamento, tra cui quello intestinale: fibre, vitamine e sali minerali.

Se da un punto di vista economico produrre la farina in questo modo ha dei vantaggi (ad esempio per il fatto che il processo di produzione è più semplice, la farina si conserva molto di più ed è meglio lavorabile), per la nostra salute non vale lo stesso.

Perché la Farina Bianca fa male?

Se assumiamo questo tipo di farina non stiamo pensando al nostro bene e questo perché:

  • Rinunciamo a tutti gli elementi vitali che dovrebbero essere presenti: acidi grassi polinsaturi, vitamine, sali minerali come calcio, potassio, fosforo, manganese, ferro, magnesio;
  • Spesso contiene molti additivi e pesticidi che sul lungo termine risultano dannosi sul corpo umano;
  • In alcuni casi, nei prodotti contenenti farina bianca vengono aggiunti oli, strutti e latte per rendere più soffice l’impasto e gustoso il sapore, ma che, essendo ingredienti non salutari, possono alzare i trigliceridi e il colesterolo “cattivo” (LDL) fino a creare diverse patologie se introdotti abitualmente nella propria dieta;
  • Bisogna limitare la quantità di carboidrati semplici derivati dai farinacei e dallo zucchero perché questi fanno aumentare notevolmente la glicemia: di conseguenza, il pancreas rilascerà una maggiore quantità di insulina che, abbassando il livello di glucosio nel sangue, produrrà la sensazione di fame anche dopo un paio d’ore dal pasto (con conseguente possibilità di prendere peso perché si mangia di più). E’ meglio dare la priorità ai carboidrati contenuti nella frutta;
  • Assumiamo calorie vuote: nel momento in cui consumiamo prodotti contenenti farina bianca assumeremo calorie senza apportare sostanze nutritive all’organismo: questo vuol dire non avere l’apporto necessario di nutrienti, ma attivare il processo digestivo che ci dovrà fare smaltire il cibo ingerito (tutto ciò causa un aumento dello stimolo della fame, anche dopo i pasti, aumento di peso, mal di testa, stanchezza, mancanza di energia e abbassamento delle difese immunitarie) mettendo a lavoro gli enzimi e stancando inutilmente l’organismo;
  • La farina bianca ha la caratteristica di essere collosa: questo può essere utile per fare gli impasti, ma una volta ingerita crea nel tempo depositi -anche molto abbondanti – di scorie nel colon che possono restringere il canale intestinale provocando stitichezza, gonfiore, infiammazioni, intossicazioni, alterazione della flora batterica intestinale (disbiosi) e molti altri disturbi non trascurabili.
  • Il glutine, in caso di celiachia, può creare problemi a livelli intestinale. Questo accade perché i villi della mucosa intestinale, addetti all’assorbimento dei nutrienti, si atrofizzano e smettono di svolgere il loro compito: il malassorbimento delle sostanze nutritive rischia di procurare pericolose mancanze per l’organismo. Oggi molte persone preferiscono un’alimentazione gluten free perché vogliono non eccedere nel consumo di prodotti contenenti glutine, il quale può procurare forme di intolleranza o sensibilizzazione.

Oltre a una rieducazione alimentare nelle proprie abitudini, potrebbe servire un programma di detossinazione dell’intestino (e di depurazione degli altri organi per eliminare le tossine) ai cambi di stagione. Rimanendo, però, nell’ambito della sana alimentazione, oltre che la farina integrale, potrebbe essere utile sostituire quella bianca con farine “alternative” come quella di riso, grano saraceno, mais, ceci,ecc.. che possono essere utile nella creazione di pizze, dolci, pane e pasta fatta in casa.

Inoltre, in commercio sono sempre più disponibili prodotti con farina diverse da quella bianca, ad esempio il farro, sia per quanto riguarda la pasta che prodotti da forno.

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