Dieta post anoressia per ingrassare

In questo articolo approfondiamo l’aspetto di cosa mangiare per uscire da un periodo post anoressia, descrivendone relativamente anche i sintomi che però, se sei qui, conosci molto bene. Cosa mangiare per uscire dall’anoressia e come riprendersi velocemente a livello fisico e psicologico in un periodo post anoressia.

Per prima cosa voglio sottolineare l’importanza del percorso terapeutico per ottimizzare al meglio l’aumento del peso nella fase di recupero della persona anoressica.

Sul disturbo alimentare da anoressia e del recupero del peso di questi malati sono state pubblicate molte recensioni e teorie.
Utile è considerare un modello cognitivo comportamentale indicato che rappresenta un concetto allargato, in quanto considera questo disturbo come condizione originato da diversi fattori quali: scarsa autostima dovuti a fattori individuali, fattori familiari, fattori socioculturali.

Un buon terapeuta saprà individuare le situazioni difficili da superare tra le malate e i malati di anoressia con tendenza e sintomi tipici dell’anoressia come l’essere caratterialmente ostinate, perfezioniste, ossessive, compulsive, timide, introverse e sensibili.

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Dieta post anoressia

Quali cibi nutrienti scegliere per il recupero del peso nella paziente anoressica?

La migliore scelta è l’approccio lento, aumentare il cibo nel giro di alcune settimane, quel tanto che l’intestino è in grado di gestire, meglio non abbondare mai e così si ottiene una mancanza di effetti collaterali.

All’inizio è molto difficile assumere il numero target di calorie giornaliere, utile è consumare tre pasti al giorno e fare uno spuntino prima e dopo la cena, fino ad arrivare ad almeno sei pasti piccoli al giorno, lo spuntino di circa 100/150 calorie e il pasto di circa 500 calorie iniziali.
E’ necessario annotare in un diario tutti i pasti e le sensazioni, le emozioni che si sviluppano nel percorso del recupero del peso e confrontarsi in piena fiducia con il proprio terapeuta.

Nella dieta non usare mai cibi “spazzatura”, ma solo cibi ad alto contenuto calorico e ovviamente con sostanze nutritive, bisogna ottenere le calorie di cui si ha bisogno in piccoli spazi senza riempirsi troppo velocemente.

Tra i primi passi occorre sbarazzarsi di tutto ciò che è privo di grassi, esempio condire un’insalata con oli sani, piuttosto che acquistarli già pronti, eliminare tutti i prodotti leggeri e a basso contenuto calorico sull’etichetta e mangiare pane ad alto contenuto calorico e ciambelle.

Mettere a cena pesce grasso, come il salmone che è alto in calorie e ha acidi grassi ,omega 3 naturali e verdure verdi.

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Mangiare dessert che contengono molti nutrienti, come yogurt greco, gelato, biscotti di farina d’avena, pane di zucchine e torta di zucca.

Un elenco di alcune scelte di alimenti che possono portare a termine l’importante lavoro del recupero peso nella persona anoressica:
frutta secca, noci, noccioline, uvetta, prugne secche, datteri, fichi, semi di girasole e di zucca, metterli ovunque, negli snack o nelle insalate con oli sani e cereali.

Frutti freschi come mango e avocado ricchi di calorie. Alimenti e verdure amidacei hanno più calorie rispetto ad altri cibi, ovvero i cereali: il riso, il mais, l’orzo, la segale, l’avena, il farro, possono essere consumati sotto forma di chicchi o di farine.

Le verdure amidacee: patate, patate americane, la manioca o tubero tropicale, le castagne, i legumi, i piselli, tutte verdure ricche di amido, carboidrati, sali minerali, e di un generoso apporto proteico.

I frullati sono un’ottima occasione per aggiungere tutti quei frutti, noci e liquidi ricchi di calorie, adatti per ogni spuntino. All’interno dei frullati puoi inserire alcuni dei migliori integratori ricostituenti in polvere come fieno greco, moringa e alga spirulina.

Vediamo come come uscire dall’anoressia e quali sono i sintomi da non sottovalutare di tipo psicologico e fisico. Vedremo anche insieme quanto è importante in tanti casi il supporto di uno psicologo, di non isolarsi e di rimedi psicologici efficaci.

Quando si parla di Anoressia si fa riferimento ad una malattia psichiatrica, facente parte del gruppo dei disturbi del comportamento alimentare (DSM-5), che causa moltissimi complicanze organiche ed è caratterizzata dalla negazione, dal rifiuto verso il cibo e dalla paura di dover ingrassare.

Ogni anno, circa il 2% delle ragazze tra i 12 e i 20 anni di età sono colpite da questa malattia che non deve essere assolutamente confusa con la voglia di dimagrire: l’anoressia è considerata una vera e propria malattia.

Dietro questo rifiuto verso il cibo e la paura di dover ingrassare si nasconde un potente disagio che nella maggior parte dei casi diventa pericoloso e difficile da guarire.

Generalmente, nei soggetti affetti da questa malattia, l’autostima è condizionata sia dall’aspetto fisico che da peso. Infatti, mentre la riduzione del peso è considerato come una conquista, l’aumento è visto come un fattore inammissibile da alcuni soggetti.

Alcuni studi effettuati per capire la causa principale dell’anoressia hanno rivelato che esiste un collegamento con la figura materna, in quanto questa non ha mai considerato la figlia come una persona autonoma ma come un oggetto e ciò conduce la bambina a non considerare l’universo femminile e accumulare solamente insicurezza. Ma quali sono i sintomi principali di questa malattia? Andiamoli a scoprire insieme.

Se ti trovi in questa situazione, ti potrebbe essere utile leggere subito l’articolo sui cibi da mangiare per ingrassare o almeno per smettere di dimagrire, ne va davvero della tua salute.

Inoltre, se me lo permetti, ti do’ un consiglio di cuore: non avere paura ad affidarti ad un psicologo o ad una psicologa, spesso parlare con qualcuno che non conosci ti pone nella situazione di lasciarti molto più andare in quanto ti sentirai molto meno giudicata/o rispetto al parlare con un’amica o i tuoi genitori.

Ci sono poi cibi che ti potrebbero essere fortemente di aiuto se proprio il pensiero di mangiare un piatto di pasta ti fa venire la nausea.

Integratori ricostituenti e super calorici possono davvero aiutarti a bloccare il dimagrimento e, nel tempo uscire da questa situazione nella quale sicuramente non ci stai bene.

Ecco un breve elenco di contenuti che puoi approfondire:

Anoressia: i sintomi prematuri e sintomi fisici

Sintomi fisici e psicologici dell’anoressia, come uscire dall’anoressia con supporto psicologico, di genitori e amici. Cibi per ingrassare e prendere peso.
sintomi fisici e psicologici dell'anoressia

Generalmente, tra i sintomi il più visibile è la perdita di peso. L’esordio della malattia inizia con una semplice dieta, per cui la situazione non risulta preoccupante per un familiare. Dopo questo esordio, cominciano ad insorgere i primi meccanismi patologici: il peso raggiunto non è mai soddisfacente e il soggetto tende ad eliminare tutti i cibi che per lui sono considerati oggetto di fobia e paura.

Laddove una terapia di supporto familiare, o farmacologica ha fallito, è utile affidarsi ad uno psicologo o psicologa che abbia una buona conoscenza del percorso da trattare e sviluppare allacciando un sano rapporto di fiducia con la paziente anoressica.

Nella anoressia, la strategia terapeutica deve avere il preciso obiettivo di determinare un aumento di peso, è particolarmente importante stabilire un rapporto terapeutico collaborativo, dal momento che questo rappresenta il fulcro per aiutare gradualmente la paziente ad abbandonare i suoi sintomi disfunzionali.

Gli interventi terapeutici sono finalizzati non solo ad affrontare i pensieri disfunzionali che mantengono la dieta estrema o la riduzione cronica del peso, ma anche le assunzioni fondamentali associate ai conflitti interpersonali, ai sentimenti di inefficacia, alle lotte per l’autonomia e l’autoisolamento e alle paure legate allo sviluppo psicosociale.

Il bravo terapeuta ha l’importante funzione di chiarire, sintetizzare complicate idee presentate dalla paziente e tradurle in un breve sommario di pensieri disfunzionali in forma molto semplice.

Talvolta, semplificare o consolidare un pensiero disfunzionale può rendere la distorsione più apparente e portare a un immediato cambiamento comportamentale.

Durante il percorso di recupero peso, tra gli effetti negativi di questo disturbo, è provato che la mancanza di cibo per lungo tempo, porta a disfunzioni fisiche quali: debolezza, nausea, diarrea, disturbi del sonno, una maggiore sensibilità del freddo, depressione, vescica debole e facili costipazioni.

Ed è naturale che un corpo lasciato privo di sostanze per lunghi periodi, qualora si incrementi cibo e liquidi anche gradualmente, possa subito aumentare di peso nei primi giorni o settimane, il bravo terapeuta indica che il tutto è normale perchè in questa prima fase della convalescenza non necessita osservare l’aumento del peso e di conseguenza non è utile dare troppa importanza alle pesate sulla bilancia per non aumentare lo stato d’ansia che andrà a calare nei giorni a seguire dopo che il corpo raggiungerà i valori normali e coerenti della paziente.

Occorre che il corpo ripristini le riserve epatiche e muscolari di glicogeno, ma con tanta pazienza.

Una volta che il soggetto ha raggiunto il peso desiderato, subentra la fase della Luna di Miele, una fase in cui il paziente si sente euforico, onnipotente, come se avesse trovato una soluzione a tutte le sue problematiche. In questa fase, è molto difficile trovare un supporto psicologico e piano piano la situazione tende a peggiorare sempre di più.

Nel momento in cui si conclude la fase della Luna di Miele, iniziano a presentarsi quelli più gravi, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico. I sintomi dal punto di vista fisico e clinico sono:

  • Mancanza del ciclo mestruale: ritardi e mancanza di ciclo mestruale sono dovuti ad una modificazione del metabolismo;
  • Capelli e unghia fragili: i capelli cadono e le unghia si spezzano facilmente poiché c’è assenza di calcio e ferro;
  • Colore del palmo della mano e della pianta dei piedi giallo-arancione: ciò è dovuto al fatto che il soggetto che ha l’anoressia tende ad assumere grandi quantità di vegetali contenenti Carotenoidi;
  • Bradicardia: battito cardiaco rallentato dovuto all’assenza di energia;
  • Insonnia: il soggetto che soffre di questo disturbo dorme poco e male;
  • Problemi alla pelle: la pelle tende a diventare secca proprio per l’assenza di liquidi;
  • Ipotensione: causata da modifiche riguardanti il ritmo cardiaco;
  • Sensazione di avere sempre freddo;
  • Problematiche relative all’apparato gastrointestinale: ciò è dovuto a problemi nella digestione, stipsi etc;

Inoltre, a livello clinico, quando si effettuano le analisi del sangue queste vanno a rilevare problematiche relative agli ormoni, in particolar modo la gonadotropina e la leptina che risultano essere i valori ormonali essenziali; a seguire si rilevano alterazioni per quanto riguarda il metabolismo che risulta essere inferiore ai valori normali.

Anoressia grave: i sintomi psicologici più importanti

Quando la malattia comincia a diventare più grave, non si parla più solamente di sintomi fisici ma anche di sintomi psicologici. Infatti, il paziente comincia ad avere problemi anche per quanto riguarda la sfera sociale e comportamentale. Tra i sintomi psicologici più importanti abbiamo:

  • Il timore di aumentare di peso: questo timore è visto dal paziente come una fobia che resta anche quando quest ultimo si trova in un importante stato di deperimento;
  • Limitazione delle calorie: il soggetto tende a ridurre sempre di più l’assunzione di calorie e ciò va di pari passo con la perdita di peso;
  • Relazione negativa con il corpo: quando il disturbo si fa sempre più grave, il paziente tende a considerare il proprio corpo come un oggetto. Inoltre, ci si sente sempre più insoddisfatti dell’aspetto fisico e della sua forma;
  • Bassa autostima: la bassa autostima è anch’essa collegata ad un’insoddisfazione verso il proprio corpo;
  • Problemi cognitivi: l’assenza di energia e di forze porta il soggetto ad avere problematiche relative all’attenzione e concentrazione;

Il sostegno psicologico per uscire dall’anoressia

Riuscire a curare una malattia come l’anoressia è considerato un iter molto lungo e senz’altro difficile. Infatti per poter uscire da questo tunnel oscuro è opportuno indagare sul disagio mentale vissuto dalla paziente anoressica, la quale in qualche modo rifiuta le relazioni interpersonali, rifiuta il suo corpo, rifiuta il suo essere donna.

Dunque, per riuscire a capire cosa si cela dietro questo importante disturbo, è opportuno riuscire a comprenderlo e nello stesso tempo interpretarlo. In che modo? con l’aiuto di un supporto psicologico.

A livello psicologico, l’anoressia si cura lavorando sulla bassa autostima; le pazienti anoressiche si sentono insoddisfatte di tutto ciò che fanno, nonostante riescono ad ottenere ottimi risultati ed entrano a fare parte di quello che viene denominato Perfezionismo patologico.

Inoltre, le persone anoressiche hanno il timore della maturità e in questo caso il ruolo dello psicologo sta nel trovare un modo per far aumentare la loro fiducia. Insomma, se veramente si vuole guarire e uscire da questo tunnel l’unica cosa da fare è chiedere aiuto, considerando che l’iter che bisogna affrontare è molto lungo e difficile.

Come si deve comportare un genitore?

Dal punto di vista del comportamento genitoriale, l’unica cosa che può fare un genitore è quello di affrontare il problema con delicatezza e magari riuscire a creare un clima favorevole per capire cosa si nasconde dietro il comportamento della figlia o del figlio.

Inoltre, bisogna permettere alla figlia/figlio di affrontare tutte le situazione che lo preoccupano in modo tale da incoraggiarlo a trovare una soluzione. Resta il fatto che il dialogo è una delle situazioni migliori per uscire da questa malattia.

 

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