Aspartame: cosa è e perché fa male

Di aspartame si sente parlare molto spesso. Per essere più precisi, si legge frequentemente questo termine sulle bustine dei dolcificanti e sulle lattine di alcune bibite. Ma cos’è l’aspartame? Per quale motivo fa male? Se vuoi conoscere le risposte a queste domande, seguici nelle prossime righe e scopri la guida che abbiamo preparato sul tema.

Cosa è l’Aspartame?

Partiamo dalle basi e vediamo cos’è l’aspartame. Quando si nomina questo termine, si inquadra quello che, tecnicamente, è un dipeptide artificiale. L’aspartame, nello specifico, è composto da acido aspartico e fenilalanina. Si tratta di un edulcorante che si presenta come una polvere bianca.

La sua scoperta risale al 1965 ed è legata a una pura casualità. Da allora il suo successo è stato notevole. Nel corso degli anni ’80, l’aspartame è stato infatti utilizzato come dolcificante nell’industria alimentare e dolciaria nello specifico.

Il suo impiego è stato massiccio anche nell’industria del beverage. Nello specifico, è stato utilizzato per bevande analcoliche contenenti acido carbonico.

Nel corso degli anni, questo edulcorante è stato usato pure negli yogurt e nei prodotti dell’industria dietetica.

A cosa serve l’Aspartame?

L’aspartame è un edulcorante il cui scopo principale è dolcificare gli alimenti e le bevande. Tra le caratteristiche principali è possibile ricordare  l’elevato potere dolcificante. Inoltre, l’aspartame è meno calorico rispetto allo zucchero bianco. Al contrario di esso, può essere assunto dai diabetici. Da ricordare, inoltre, è che non è fermentabile dai batteri orali.

Per questo motivo non provoca carie. Un’altra sua caratteristica tecnica riguarda la capacità di prolungare il sapore della frutta. Per questo motivo, l’aspartame è stato per lungo tempo usato come ingrediente delle gomme da masticare.

L’Aspartame fa male?

Da qualche anno a questa parte, anche grazie alle polemiche sollevate da alcuni servizi televisivi, si parla molto degli effetti negativi dell’aspartame.

Nella maggior parte dei casi, chi parla di problemi di salute causati dall’aspartame fa riferimento al rischio d’insorgenza di tumori. Nel corso degli anni, si sono diffuse anche diverse dicerie prive di fondamento scientifico. Giusto per citare un caso, ricordiamo la campagna che associava il maggior rischio d’insorgenza di sclerosi multipla con la tendenza a consumare aspartame.

In merito, non è stato trovato alcun riscontro scientifico. A cosa sono dovute, allora, le preoccupazioni? Alla struttura chimica dell’aspartame.

La sua molecola, infatti, una volta degradata può rilasciare delle sostanze tossiche. Quali di preciso? Ricordiamo prima di tutto il metanolo, al quale vengono associati effetti dannosi soprattutto per la vista. Le preoccupazioni relative alla tossicità riguardano anche la fenilalanina. Questo amminoacido, però, crea problemi solo se assunto in quantità molto alte.

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La storia delle polemiche sugli effetti dell’aspartame è ben più lunga e complessa. Per raccontarla tutta bisognerebbe citare anche la commissione che, nel lontano 1980, è stata convocata dalla FDA per indagare sui possibili nessi tra assunzione dell’aspartame e tumore al cervello.

Nel 2012 questo binomio è tornato al centro dell’interesse mediatico in seguito a un’inchiesta di una nota trasmissione televisiva, che ha mostrato le debolezze del sistema di controllo relativo alla sicurezza dell’aspartame.

Nello specifico, è stato sottolineato che questo edulcorante, con un potere dolcificante 200 volte superiore allo zucchero, causa danni silenziosi, dei quali il soggetto si accorge solo quando il problema si manifesta.

Gli studi esaminati nel corso dell’inchiesta, hanno individuato che, in seguito a un’assunzione abituale di aspartame, è possibile soffrire di vari disturbi gravi, tra i quali è possibile ricordare

  • Artrite
  • Asma
  • Eccessiva ritenzione di liquidi
  • Ipoglicemia
  • Iperglicemia
  • Bruciore agli occhi e alla gola
  • Bruciore durante la minzione
  • Tosse cronica
  • Frequenti episodi di affaticamento
  • Diarrea
  • Depressione
  • Attacchi di fame
  • Sete eccessiva

Controindicazioni Aspartame

Esistono infine dei casi in cui l’utilizzo dell’aspartame è fortemente controindicato. Tra questi è possibile ricordare lo stato di gravidanza, così come l’allattamento. Questo edulcorante dovrebbe essere evitato anche in caso di fenilchetonuria.

Questa condizione indica la presenza di alte quantità di fenilpiruvato nelle urine e di fenilalanina nel sangue. Si tratta di una patologia molto rara che si manifesta con sintomi come rash cutanei ed episodi di vomito.

A lungo andare, i soggetti che ne soffrono arrivano a sperimentare condizioni di ritardo mentale. Per concludere, ribadiamo che l’aspartame dovrebbe essere consumato, tranne nei casi appena citati, considerando una dose giornaliera di 40 mg/kg di peso corporeo.

Se non si vuole rischiare nulla dal punto di vista della salute, è consigliabile eliminarlo definitivamente dalla dieta e concentrarsi su dolcificanti naturali come sciroppo d’acero, sciroppo d’agave e stevia.

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